Cardiologo Sassari

Fibrillazione atriale

a cura di

dott.ssa Antonietta Forteleoni

Cardiologo Sassari

 

Il cardiologo, nella fattispecie la Dott.ssa Forteleoni, presso il suo studio a Sassari, svolge un’ attività di screening della fibrillazione atriale, poiché attraverso visita cardiologica ed elettrocardiogramma spesso viene diagnosticata questa aritmia che talvolta decorre del tutto asintomatica.

Altre volte la fibrillazione atriale può dare sintomi come cardiopalmo (sensazione di battito accelerato di cuore in gola, cuore che corre), capogiro, agitazione, oppressione al petto. In certi casi può portare anche a scompenso cardiaco, soprattutto il pazienti con altre patologie cardiache o se prolungata e con frequenze cardiache molto elevate.

La presenza di fibrillazione atriale comporta un rischio di ictus ischemico 5 volte maggiore rispetto alla popolazione generale. È perciò necessario tutelare il paziente facendogli assumere la terapia anticoagulante. Infatti questa aritmia può causare la formazione di trombi nell’ atrio sinistro del cuore, che poi possono andare in circolo e quindi raggiungere il cervello.

La terapia anticoagulante attualmente consiste nell’ assunzione di pastiglie, nella fattispecie i nuovi anticoagulanti orali o i dicumaroli. Questi ultimi, come Cumadin o Sintrom, richiedono controlli regolari eseguiti tramite prelievi del sangue per monitorizzare la loro capacità di scoagulare il sangue, poichè la loro attività è influenzata dal cibo e da interazioni con i farmaci. I Nuovi anticoagulanti orali, come il Pradaxa Dabigatran, lo Xarelto (Rivaroxaban), l’ Eliquis (Apixaban) e il Lixiana (Edoxaban), sempre più diffusi nella pratica clinica e consigliati dalle linee guida internazionali come prima scelta, non richiedono monitoraggio tramite esami del sangue, perché presentano pochissime interazioni con altri farmaci e la loro attività è costante e non è influenzata dal cibo.

L’ esecuzione di una visita cardiologica permette dunque di diagnosticare la fibrillazione atriale e trattarla. Infatti questa può essere trattata con procedure di cardioversione, sia farmacologica, quindi con terapia infusionale (in vena) od orale, o cardioversione elettrica, in cui il paziente viene sottoposto, sotto sedazione ad una scarica elettrica controllata che ripristina il normale ritmo cardiaco.

Un’ altra validissima alternativa per trattare la fibrillazione atriale è eliminare il substrato che favorisce l’ insorgenza dell’ aritmia tramite l’ ablazione transcatetere. Questa è una procedura percutanea, in cui attraverso le vene femorali si introducono dei cateteri che permettono di eliminare piccole porzioni di tessuto cardiaco che scatenano questa aritmia, sia tramite l’ erogazione di radiofrequenza che tramite congelamento del tessuto (crioablazione). È una procedura ormai molto diffusa nella pratica clinica, con elevatissimi margini di sicurezza, che può essere proposta al paziente che il cardiologo reputa idoneo per tale procedura, in base alla sua valutazione clinica.

Pertanto svolgere una visita cardiologica ed elettrocardiogramma permette di mette in evidenza questo tipo di aritmia, trattarla e scongiurare il rischio di ictus, soprattutto nei pazienti asintomatici.